La classificazione dei Titoli

Come visto, la crescente esigenza di finanziamento da parte dello Stato, degli enti pubblici e delle società, oltre alla notevole pressione fiscale, l'opportunità di investire in strumenti adeguati alle mutevoli esigenze del mercato e la possibilità di far fronte per esempio a una situazione inflazionistica sono i principali fattori che hanno determinato l'evoluzione delle caratteristiche tecniche dei titoli di massa, stimolando il mercato verso nuove e differenziate forme di investimento.

Ma vediamo ora una breve classificazione dei titoli in base alle caratteristiche specifiche.

1) A seconda del soggetto che emette i titoli si possono distinguere in pubblici e privati, rispettivamente se emessi dallo Stato, da enti pubblici territoriali o da aziende private.

2) Secondo il rendimento che verrà offerto ai risparmiatori possiamo avere:
a) titoli a reddito predeterminato che a loro volta si distinguono in:
- titoli a tasso fisso se il tasso non varia per tutta la durata dell'investimento,
- titoli a tasso indicizzato se il tasso varia periodicamente in relazione alla situazione di mercato a cui si fa riferimento
- titoli di puro sconto quando il rendimento del titolo è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita;
b) titoli a reddito variabile se rappresentati da azioni (quote del capitale sociale di una Società per Azioni o di una Società in accomandita per Azioni). ll rendimento, espresso dall'utile sociale denominato "dividendo", varia in base all'andamento economico della società;
c) titoli a reddito misto sono quei titoli che offrono, oltre a un interesse a tasso fisso indicizzato, alcuni vantaggi come, per esempio, concorrere all'estrazione di specifici premi.

3 Secondo la durata possiamo avere:
a) titoli a breve scadenza quando la scadenza del titolo è al massimo 18 mesi, come ad esempio i Buoni Ordinari del Tesoro che hanno scadenza annuale;
b) titoli a media scadenza se la durata è compresa tra 18 e 60 mesi, come le obbligazioni private e pubbliche;
c) titoli a lunga scadenza quando la data di rimborso del titolo va oltre i 60 mesi (ad esempio i Fondi Comuni di investimento e le azioni).

4 Secondo il regime di circolazione del titolo i valori mobiliari possono essere classificati:
a) nominativi se contengono il nome e le generalità del titolare, e se il loro trasferimento avviene con particolari procedure indicate dalla legge, come ad esempio azioni ordinarie;
b) al portatore se non indicano alcuna generalità del titolare e il loro trasferimento si effettua con la semplice consegna.

5 Secondo le modalità di rimborso possiamo avere titoli:
a) a scadenza prestabilita, quando all'atto dell'emissione si conosce la data in cui verrà effettuato il rimborso da parte della società emittente;
b) con estrazione a sorte quando si ricorre al sorteggio di una certa quantità di titoli prestabilita in base a un piano di rimborso del prestito da parte dell'ente emittente;
c) con defalcazione mediante rimborso scalare con rate periodiche;
d) con acquisto diretto sul mercato da parte delle società e conseguente annullamento, nel caso di riduzione del capitale da parte della S. p. A. Tale acquisto si realizza normalmente quando il prezzo di mercato dei titoli azionari è inferiore al valore di rimborso;
e) mediante conversione quando, fin dalla loro emissione, è concessa ai possessori la facoltà di convertire i titoli acquistati in altri titoli, come avviene per le obbligazioni convertibili in azioni.

6. Secondo la moneta in cui si effettua l'investimento i titoli possono essere:
a) in valuta nazionale o europea quando gli interessi e il capitale sono espressi in euro;
b) in valuta estera quando gli interessi e il capitale sono espressi in moneta estera.

7 Secondo il regime fiscale
Ci sono alcune tipologie di titoli che non sono soggetti a ritenuta fiscale né a imposta sostitutiva, e altri, la maggioranza dei casi, che sono tassabili poiché emessi dopo tale data, e i cui interessi sono soggetti a imposta sostitutiva o a ritenuta fiscale.